Messaggio vocale da Luca Tosi: Ragazza senza prefazione

Non tutti i romanzi d’esordio restano nella memoria, molti pur ben scritti e congeniati sfumano spesso nel calderone sempre fumante delle novità editoriali e rischiano di perdersi.

Non è il caso di questo libretto, un romanzo che sa di racconto, tanto è scorrevole e sincero negli intenti: Luca Tosi con Ragazza senza prefazione (Terrarossa Edizioni, 2022) ci lascia tra le mani delle pagine limpide e contemporanee allo scorrere dei nostri giorni, a tratti sembra di seguire il protagonista come visto dalla nostra finestra.

Un ragazzo quasi trentenne della provincia romagnola, si ritrova stretto in una condizione sociale di profonda inadeguatezza per gli standard imposti implicitamente dalla collettività e dalla mentalità diffusa: ha un percorso di studi lodevole che non l’ha però aiutato finora nella ricerca del lavoro, le persone attorno a lui non comprendono questa difficoltà e – pensando di spronarlo – ne sottolineano costantemente il fallimento; poi ci sono le amicizie che mutano a causa dei diversi contesti e della situazione sentimentale (molti si sono sposati), determinando un dislivello per chi è ancora solo o non sfoggia la sua dolce metà.

Questi sono i fattori scatenanti di uno stato di stress che il protagonista vive sulla sua pelle (letteralmente). Abitare ancora con i genitori, non avere un lavoro decente, tutti intorno che vogliono insegnargli qualcosa, la mancanza d’aria tipica delle province dove solo chi ha accumulato denaro è padrone di un luogo un tempo piccolo e antico che ora – come capita spesso ai paesi e borghi storici – si è smarcato da quella condizione a colpi di centri commerciali e locali trash.

È un sospiro bello lungo questo romanzo, così sincero da sentirlo. Una questione di appartenenza, non solo ai luoghi ma alle persone e alla vita che si fa, cercare qualcosa in cui riconoscersi e sentirsi finalmente bene.

Il protagonista sente la sua appartenenza a una ragazza, ex di un suo amico, che non è solo la cotta di una stagione della giovinezza, è sentirsi meno sbagliati e inadatti quando si sta con lei. Questa ragazza è la caduta di tutti i muri che lo chiudono nella fortificazione della propria infelicità. Poco conta che lei non ricambi, o almeno non abbia la cura necessaria per maneggiare i sentimenti altrui.

Questo racconto a doppia velocità, in una forma linguistica a tratti dialettale, fluida perché parlata, quasi come fosse un messaggio vocale che un amico ci manda per riprendere fiato dopo l’ennesima delusione, ci parla direttamente (soprattutto se si è coetanei del protagonista): è un libro scritto come un flusso di coscienza venuto fuori mentre si è distesi a guardare il soffitto della propria camera, a chiedersi inermi perché le cose semplici e normali che vediamo nelle vite degli altri per noi non ci sono.

Ha una leggerezza nello scrivere Luca Tosi che è tipica di chi ha una profondità e non ha bisogno di nutrire false ambizioni letterarie per riconoscere l’apparenza e ironizzare sul mondo circostante, smarcarsi raccontandoci quelle cose inutili del quotidiano che sono in realtà sostanza.

Una sola, importante, morale ci dona questa storia: mandiamolo sempre quel messaggio che vorremmo, senza la paura di una risposta o un’altra. Siamo tutti, sempre, troppo giovani per arrenderci alla malinconia.

Francesca Attiani

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